Per la rubrica “la voce del tifoso” ci fa compagnia l’amico Vincenzo Casamassima. Durante una bella chiacchierata ci racconta la sua esperienza da tifoso e appassionato di calcio. Di particolare rilievo è la sua disamina sul momento attuale della squadra e su quello che potrebbe essere utile affinchè il Matera possa provare a lottare per i vertici alti della classifica. E’ stato bello ripercorrere una delle epoche più “frizzanti” della nostra storia calcistica visto che Vincenzo ha ricordato le caratteristiche di gioco del Matera di Auteri il quale ha avuto la fortuna di schierare, tra gli altri, un campione come Giovanni Di Lorenzo. Infine ma non meno importante, si è anche parlato della questione stadio. Di seguito la chiacchierata fatta con Vincenzo.
Allora Vincenzo, partiamo dal raccontarci quando è cominciata la passione per il Matera calcio.
La mia passione per il Matera calcio è nata negli anni in cui frequentavo la scuola media, tra il 1987
e il 1990. Si tratta quindi di una passione nata, se vogliamo, con un po’ di ritardo rispetto a quella di
altri tifosi del Matera.
I primi campionati che ricordo abbastanza bene sono i campionati interregionali dell’ultimo scorcio
degli anni ’80. In particolare, ricordo il campionato che il Matera guidato da Gagliardi perse a
vantaggio dell’Altamura, dopo aver a lungo guidato la classifica, e quello vinto due anni dopo, sotto
la guida di Marcello Pasquino, quando ad arrivare secondo fu il Pisticci, guidato da Gigi De Canio.
Per molto tempo quello è stato il Matera a cui sono rimasto più legato, grazie anche a quella
fantastica stagione, condita dai tanti goal del bomber Dragutin Ristic (che non fu possibile
mantenere in rosa l’anno dopo in C2), dalle giocate di Piero Caputo e dal contributo di tutti gli altri
giocatori che componevano quella bella squadra. Come dimenticare poi il vulcanico mister
Pasquino?
Ho seguito poi alcuni campionati di C2 e quello di C1 della stagione 1993-1994, che mi ha lasciato
il vivo ricordo tra l’altro del derby vinto in casa contro il Potenza al cospetto di uno stadio pieno e
di una gradinata gremita di tifosi.
Poi si apre un lunghissimo periodo di lontananza dal XXI settembre, in coincidenza con il periodo
degli studi universitari a Pisa, dove poi per molti anni ho lavorato. Durante quel lungo periodo, a
parte alcune partite viste di tanto in tanto, ho seguito il Matera a distanza, per tornare a seguirlo da
vicino circa dieci anni fa.
Bene, se ti dovessi chiedere qual è l’allenatore del Matera che ti ha colpito maggiormente da quando segui la squadra quale nome faresti?
Se devo scegliere, dico Gaetano Auteri, che, in una fase sportivamente felice del nostro passato
calcistico (per quanto poi terminata nel peggiore dei modi, come sappiamo), è stato in grado, grazie
anche all’elevato spessore tecnico dei giocatori che aveva a disposizione, di farci vedere, in serie C,
un calcio davvero bello che, condito dalla nostra passione di tifosi, non aveva molto da invidiare a
quello che si giocava (e si gioca) in categorie superiori. Vivo è il ricordo delle tante partite vinte, in
casa e in trasferta, anche contro squadre molto blasonate.
Non posso negare però che, oltre a Pasquino, citato prima, mi è rimasto nel cuore anche mister
Vincenzo Cosco, che ci ha portato alla vittoria del campionato di Serie D nel 2014 e che purtroppo,
come sappiamo, una brutta malattia avrebbe poi sottratto all’affetto dei suoi cari e degli sportivi e
tifosi che lo avevano conosciuto nelle città in cui aveva allenato.
Ti andrebbe di schierare una “formazione tipo” del FC Matera? Ovviamente puoi mettere insieme
giocatori di epoche storiche diverse.
Adottando il 3-5-2 come modulo, proporrei la seguente formazione, anche se molti altri giocatori
potrebbero altrettanto degnamente ricoprire molti di questi ruoli:
Franco Mancini
Gianmarco Ingrosso, Matteo Piccinni (Ciro De Franco), Giuseppe Mattera
Giovanni Di Lorenzo, Gaetano Iannini, Francesco De Rose (Andrea Bottalico), Marco Armellino,
Leonardo Sernicola (Pasquale Iaccarino)
Giuseppe Madonia (Maikol Negro), Dragutin Ristic (Saveriano Infantino)
Torniamo all’attualità. Cosa ti piacerebbe vedere nel Matera quest’anno? E quale augurio vuoi fare alla società?
Quest’anno credo che la rosa allestita dalla società sia una buona rosa, anche se potrebbe essere
rafforzata nel mercato invernale, soprattutto in alcune zone del campo, al fine di incrementare il
tasso tecnico complessivo e di avere un maggior numero di ricambi utili a fronteggiare le
conseguenze di squalifiche e infortuni.
Sinora, ferma la necessità di innesti nel mercato invernale se si vuole competere per il vertice, la
squadra sta giocando, secondo me, al di sotto delle sue possibilità. I risultati, tutto sommato, non sono insoddisfacenti, per quanto si siano persi per strada un po’ di punti. Anche l’impegno che i
giocatori mettono in campo è lodevole. La squadra pare però non avere ancora un’identità chiara e
un gioco corale e fluido. Non di rado si fanno errori evitabili e, soprattutto, sembra mancare (o
comunque non essere adeguatamente presente) la capacità di verticalizzare il gioco con giocate
rapide palla a terra e di entrare in area per andare al tiro o dettare l’ultimo passaggio. Si fa troppo
affidamento su passaggi lunghi, passaggi per linee orizzontali (a volte molto rischiosi) e giocate
individuali che spesso si infrangono contro il muro di difese avversarie schierate. Le occasioni più
pericolose le creiamo così a partire da palle inattive.
Probabilmente – lo ripeto – serve qualche innesto di giocatori che siano in grado di facilitare un
gioco rapido e per linee verticali, ma servirebbe secondo me, al di là di questo, un gioco basato,
almeno in parte, su principi diversi da quelli che paiono aver sinora ispirato il nostro gioco. Si può
comunque sperare che con il tempo il livello del gioco e della sua produttività in termini di goal e
risultati cresca. Ci aspettano sei partite importanti prima della fine del girone di ritorno che ci
diranno molto sul ruolo che potremo giocare in questo campionato. Come tifosi, speriamo di poter
recitare un ruolo di primo piano.
Alla società guidata dal presidente Petraglia faccio l’augurio di proseguire sulla strada intrapresa da
alcuni anni. Quest’anno la trasformazione societaria e l’avvicinamento di molti sponsor, a
cominciare da un grande main sponsor come la VIM del dott. Motta, stanno creando i presupposti
per poter puntare ai traguardi calcistici che come tifosi sogniamo e che – vorrei aggiungere – una
città come Matera merita. Riuscire ad attrarre nuovi investitori, locali e non, potrebbe dare alla
società una spinta decisiva verso tali traguardi, proiettandola in una prospettiva di lunga durata.
Si può sperare poi che il prossimo rinnovamento dello stadio XXI settembre e la sua trasformazione
in uno stadio più moderno, confortevole e anche esteticamente gradevole contribuiscano, insieme
agli auspicabili risultati della squadra, ad avvicinare al calcio cittadino tanti vecchi e nuovi tifosi.
Grazie per la tua disponibilità Vincenzo.
Forza Matera sempre!!!
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