A farci compagnia per la rubrica “La voce del tifoso” è l’amico Enzo Tataranni. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata durante la quale abbiamo frugato nel cassetto dei ricordi piacevoli ma senza dimenticare alcuni momenti bui della storia del Bue. Di seguito la chiacchierata con Enzo che ringraziamo per la sua disponibilità.
Allora.. Enzo… Com’è nata la passione per il F.C. Matera?
Tutto nasce grazie al mio papà che fin da piccolo ha iniziato a portarmi allo stadio in tribuna laterale. Guardavo poco la partita, ero affascinato nel guardare il cuore pulsante del tifo in gradinata: striscioni,cori, battimani, bandiere,fumogeni ed estintori (all’epoca si usavano molto).
Nel corso di questi 90 anni ci sono state gioie e dolori. Qual è stata la delusione più grande da mandare giú?
Tante le delusioni, troppe.La sconfitta casalinga all’ultima giornata con la Vis Pesaro che ci ha visti retrocedere in interregionale, il campionato perso a Noicattaro, la finale nel campo netro di Foggia con il Savoia, la semifinale play off ai rigori con il Como, la radiazione a febbraio del 2019.
E il ricordo più bello?
Stagione 2014/15
Salernitana – Matera 0-1
Il gol di Diop al 94°, la corsa di Coletti e di tutta la squadra sotto il settore ospiti stracolmo e festante, tifosi che si abbracciano, piangono.. e poi quel coro finale in uno stadio ammutolito:
Din don din don intervengo da Salerno il Matera ha fatto gooool.
C’è un aneddoto legato ad una trasferta, coreografia o partita che ti va di condividere?
Trasferta infrasettimanale serale a Catanzaro nel 2014.
C’è tutto: gli amici di sempre, l’ingresso compatto nel settore ospiti tra i fischi dei tifosi avversari, pioggia battente per gran parte della partita, gol vittoria all’ultimo respiro, esultanza incredibile.
Quale consiglio senti di dare alla società?
Meno social e più fatti.
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