FARRONI: 5 Il goal del pareggio nasce da una sua smanacciata in area. Il bello è che ne replica un’altra poco dopo. Masochismo allo stato puro. O carenza di fosforo.
CORSO: 5 Non sfruttare i suoi piedi per l’impostazione della manovra dalla difesa è un peccato mortale. Inoltre soffre fisicamente la partita ed è prima insufficienza per lui. La statistica non fallisce mai.
STENDARDO: 5 La differenza tra un leader ed un capo. This is Stendardo!
RISALITI: 5 Chi non piscia in compagnia o è un ladro o è una spia. Lui sceglie la compagnia del 5 in pagella.
TRIARICO: 5,5 Esatta applicazione del principio aristotelico del “giusto mezzo”. La medietà come virtù estrema tra l’esagerare e l’arrancare.
GALDEAN: 5 Lui invece segui l’aforisma di Eraclito del “panta rei”. Tutto scorre, tutto muta. Ma in peggio, nel suo caso.
RICCI: 5,5 le sue prestazioni casalinghe sono l’esatto opposto di quelle fuori casa. Ottimo l’assist per il momentaneo vantaggio, poteva essere la sua serata, ma la matrice lo ha spedito ingiustamente in pachina. Curate la sua saudade quando gioca lontano da casa.
BANGU: 5 Per Imbimbo è il nuovo Moser. Corre per un’ora, non fa il record e scende dalla bici.
SEPE: 5 Eros e thanathos, gioia e dolore. Le letture di Freud in ritiro si vedon tutte.
SCARINGELLA: 6 finalmente vivo, ogni tanto il bonus reti lo trasforma in giocatore di categoria. Se si dimette Tria, il posto da Ministro a favore dell’euro è suo.
ORLANDO: 4,5 Attaccante o inseguitore di palloni ovunque rimbalzino? Il dubbio amletico sta per sciogliersi.
GARUFI: 5 uno nessuno o centomila?
EL HILALI: 5 Una tajine senza agnello sotto il coperchio.
DAMMACCO: 5 Si nota solo per gli scarpini sgargianti. Le mode passano, solo lo stile rimane. Ricordateglielo.
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