L’urlo del Caimano: il mondo di Novecento

Molti di voi avranno letto la sua storia su un libro, pochi di voi l’avranno vista a teatro, moltissimi di voi l’avranno scoperta a cinema una ventina di anni fa. E’ la storia fantasiosa, nata dalla penna di Baricco, di un grande pianista, Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Novecento era nato su una nave, il Virginian, che era stata la sua culla, la sua famiglia, la sua scuola di musica, sconosciuto all’equipaggio, mai incontrato dalle migliaia di passeggeri che si imbarcavano sul transatlantico. Un giorno appare improvvisamente nel salone della nave mentre suona un pianoforte e grazie alla sua bravura, diventa il pianista ufficiale per i gran galà del Virginian. Il mondo di Novecento e’ la nave, da cui non è mai sceso, luogo staccato fisicamente dalla terra ferma verso cui continua ad avere una forma di spavento. 
Novecento preferisce immergersi nella musica jazz del suo piano a corda, farsi cullare dalle onde, isolarsi e pensare sul ponte della nave o nella sala macchine, innamorato della sua singolare esistenza e mai subdolamente attratto dal successo che poteva avere nei locali in giro per il mondo. E sulla nave rimane fino alla fine dei suoi giorni, dopo aver rifiutato ogni proposta di scendere dalla scaletta per poter guardare il mondo da un’altra prospettiva. Innamorato della sua musica e della sua nave. La dinamite mise un punto alle navigate del Virginian, ma consegnò Novecento alla leggenda.
Questo excursus teatrale e cinematografico ci serve a raccontare, in modo meno drammatico e con sollievo puramente artistico, una difficile storia, quella del mondo calcistico materano, una nave che ha trovato in Nico Novecento Andrisani, l’unico vero innamorato coraggioso che da solo, senza alcun aiuto (quantomeno dovuto in verità), ha deciso di rompere gli ormeggi e riportare la prua della nave nel mare tempestoso delle LegaPro. 
Con amore ha iscritto la squadra, con amore è stato costruito l’organico, con amore sarà affrontata questa durissima stagione, difficile sul piano sportivo, ma ancor più sul piano societario.
Sono bastati 45 minuti contro il Rieti per capire quanto sentimento sia stato trasmesso dal Presidente ai suoi uomini: squadra che corre oltre i limiti della stanchezza, squadra che ha nella solidarietà reciproca tra i reparti il surplus che serve per sopperire ad inesperienza e tecnica non subliminale. 
E quando non arriva il corpo, arriva il carattere, un connubio che in Sudamerica è conosciuto come “garra”.


Le reti nascono esattamente così: tenacia nel recuperar palla stando alti, verticalizzazione verso Orlando e assist di rifinitura per la marcatura di Scaringella; lavoro sulla destra a favorire la corsa di Triarico, cross a cercare lo stacco di Scaringella ed appoggio perfetto con botta a mezz’altezza di Ricci (migliore in campo in assoluto, riportarlo in mediana rispetto alla partita col Potenza, favorisce un macrolavoro di sostegno agli uomini del centrocampo, in più i suoi inserimenti creano una fondamentale superiorità numerica in area avversaria. Bravissimo per il superlavoro fatto). 
Bene tutta la linea di mediana che ha anche cambi adeguati, sulla fascia sinistra l’unico dubbio rimane su chi indosserà, nella stagione, la maglia da titolare (Casiello, giovanissimo, ha garantito buona copertura, dalla metà campo in su deve incrementare corsa e rifornimenti per l’attacco). 
La prossima tappa sarà molto dura, la squadra affronterà il primo match ufficiale esterno contro la temibile outsider Sicula Leonzio, primo (di una lunga serie) di gran premi della montagna che attenderanno i ragazzi di Mister Imbimbo.
Noi, in verità, abbiamo solo una fortissima convinzione: Novecento non scenderà dalla scaletta del Virginian, perchè su quella nave c’è un pianoforte da 88 tasti. 88 tasti sono finiti, ma è la musica di Novecento che è infinita.

Good luck Matera and see you soon

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