La sensazione è che ogni cosa stia tornando al posto giusto. La sensazione è che qualcosa sia cambiato e che le tessere del mosaico si stiano incastrando nel modo corretto.
La sensazione è che sia tornata la grande bellezza di un tempo che sembrava troppo lontano.
Sono diversi i fattori evidenti che stanno facendo presagire che assisteremo, nelle prossime settimane, a gare dove ci sarà molto da divertirsi: l’autorevolezza dei giocatori che non hanno tremato sul prato prestigioso del Cibali, la convinzione nell’affrontare la gara senza timori psicologici, la testa ben salda sulle spalle che ha garantito lucidità nella gestione del pallone, tenuta fisica eccellente, tranquillità assoluta negli uno contro uno che ha regalato spunti che potevano dirottare la partita verso una vittoria prestigiosa.
Ci è piaciuta moltissimo la squadra, finalmente tosta ed autoritaria, ci è piaciuta la voglia e la determinazione nel voler dimostrare finalmente l’argenteria migliore, scegliendo la platea più prestigiosa del girone.
Poteva essere “clamoroso al Cibali” se un innocuo pallone da spedire il più lontano possibile, non fosse stato gestito in modo olandese da De falco che ha provato a sedare una palla sporchissima combinando il guaiaccio.
Già, peccato per quella sbavatura evitabilissima che ha riaperto una partita in cui il finto equilibrio veniva puntualmente infranto da sua maestà Strambelli, geniaccio che quest’anno sta regalando fantasia utile e non fine a se stessa in mezzo al campo, leggiadro nei movimenti e computerizzato nel metter la palla esattamente dove vuole la mente.
Il fattore Strambelli, al momento, è decisivo nella gestione della gara perchè regala l’imprevidibilità necessaria ad un modulo che sinora aveva regalato solo sterile possesso palla; la regia alta permette alle fasce di salire con i tempi giusti, agli attaccanti di tagliare e verticalizzare, libera il centrocampo da compiti tecnici a favore del lavoro di filtro.
Per la prima volta nell’annata abbiamo visto Strambelli ed il redivivo Sartore puntare dritti gli avversari perchè, diciamocelo, solo creando la superiorità numerica si aprono gli spazi davanti e si riesce ad entrare in area senza essere rimbalzati da difese che contro di noi facevano sempre la voce grossa (tranne nel secondo tempo contro il Trapani).
Ha funzionato la sperimentale fascia destra Sernicola-Salandria, con quest’ultimo fondamentale perno di collegamento tra difesa ed attacco, servo umile di Strambelli a cui affidava tutte le palle recuperate.
Ha funzionato benissimo la collaudata fascia sinistra con Casoli e l’eccellente Stefano Scognamillo alla sua migliore prestazione da quanto veste il biancazzurro, finalmente deciso sui duelli palla a terra, concentrato per tutta la gara e non concedendo nemmeno una sbavatura, orfano delle sue amnesie difensive.
Pensavamo, prima della gara, che la chiave del match sarebbe stato il centrocampo, dove Urso e De Falco avevano il gravoso compito di limitare la regia di Lodi e le incursioni devastanti di Mazzarani, ma alla fine la gara si è giocata sulle fasce portando la partita sulla velocità e l’inventiva dei singoli.
L’inserimento dei lunghi ha fatto naufragare il ritmo veloce ed ha fatto abbassare pericolosamente la squadra: i lunghi hanno il compito di tener palla, prendere falli, tenere alta la squadra, ma, purtroppo, abbiamo visto fare l’esatto contrario (Dugandzic ancora troppo macchinoso ha perso palloni fondamentali sulle ripartenze, Corado ci è sembrato di nuovo svagato per il campo, falloso più di un difensore, incerto se coprire l’esterno o rimanere al centro dell’attacco).
La soluzione con i tre bassi davanti, al momento, resta la migliore scelta.
La serenità ritrovata, la forza di osare, la saggezza di Don Tano, stanno ridisegnando un nuovo Matera. E’ arrivato il momento di spingere sull’acceleratore senza più guardare nello specchietto retrovisore, per riportasi nei piani alti della classifica e creare un’ampia zona cuscinetto con le inseguitrici.
E’ il momento giusto, stiamo ritrovando ogni cosa nel posto giusto.
“There are two colours in my head
There are two colours in my head
What was that you tried to say?
What was that you tried to say?
Tried to say..tried to say..
To say..to say..to say..
Everything, everything, everything
Everything in its right place / Ci sono due colori nella mia testa
Ci sono due colori nella mia testa
Cos’è,cos’è cosa hai cercato di dire?
Cos’è,cos’è cosa hai cercato di dire?
Cercato di dire, cercato di dire,
Cercato di dire, cercato di dire
Ogni cosa, ogni cosa, ogni cosa,
Ogni cosa nel suo posto giusto “
Good luck Matera and see you soon
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