Ci eravamo lasciati con la storia del più crudele tiranno della storia di Matera (il Conte Tramontano), chiudendola con il racconto del triste epilogo. Purtroppo, le vicende del post partita Matera-Siracusa, hanno riportato alla memoria, in maniera più lieve per fortuna, quei maledetti giorni. C’è stata una “pietra del malconsiglio” anche nel 2017 dove, domenica, è stata presa l’assurda decisione di vendicarsi sui presunti “tiranni dello spogliatoio“. Noi, ovviamente, prendiamo le distanze da quanto accaduto con l’auspicio di un veloce ritorno alla normalità ed alla serenità, senza che lo squallore a cui abbiamo assistito nelle ultime uscite della squadra, possa spostare la cronaca fuori dal campo di gioco ed oltre il novantesimo minuto.
Avevamo inneggiato alla parola RISCATTO, augurandoci un’inversione della rotta per le prestazioni della squadra, invocando un reset da cui ripartire per raggiungere l’obiettivo di inizio stagione, consapevoli del percorso più arduo da affrontare (i temutissimi playoff con 7 turni potenziali da giocare). Purtroppo, auspici ed auguri sono andati a farsi benedire e la frittata, bella e confezionata, è addirittura caduta in terra.
Abbandonando excursus storici per ovvi motivi e riposizionandoci in un’atmosfera più distesa, ironica e piaciona, più consona a fatti sportivi, per quanto visto sabato, siamo ripiombati a ricordi giovanili cinematografici, in particolare ci è venuto in mente un B-movie diventato poi incredibilmente, un Cult movie. Cosa vi ricorda il nome Speroni? Ed il Presidente Borlotti? Il procuratore Andrea Bergonzoni? Fuochino, siete vicini. Sella e Cavallo? Il dottor Socrates Abelardo Torres do Nascimento? Ce l’avete fatta? Aristoteles? Canà? Bravi, esatto: la pellicola è “L’allenatore nel pallone“.
Quanti Speroni in campo c’erano sabato? Nessuno? O qualcuno c’era? Certo che, anche occhi poco attenti, hanno visto una squadra che corre in alcune zone del campo e cammina in altre, una squadra che ha reiteratamente sbagliato passaggi banali e marcature difensive che nemmeno nelle partite da dopolavoristi, in un totale menefreghismo e svogliatezza epidemici per alcuni interpreti. Quanti Aristoteles in campo c’erano sabato? Riteniamo perlomeno due, senza far nomi, uomini a cui non arriva una palla decente, un taglio dai compagni, uomini che vivono isolati al limite di un boicottaggio vero e proprio.
E’ stato cinema, una realtà surreale, una finzione teatrale o è tutto maledettamente vero? Certo, se gli stessi protagonisti (citando i giocatori) continuano a dichiarare che nemmeno loro riescono a trovare le ragioni tattiche, mentali ed agonistiche per spiegare 4 disfatte consecutive, il quadro è ancora più buio. O forse chiarissimo e le ragioni, probabilmente, le conosciamo tutti.
L’unica figura che, al momento, resta ai margini di questo filmaccio, è Don Tano Canà: il mister, che non è uno sprovveduto, sta gestendo la situazione continuando a schierare la miglior formazione sulla carta, senza cambiare modulo ed interpreti sinora vincenti, lasciando il destino delle gare nei piedi (più che nelle mani) dei suoi uomini. Atteggiamento consapevole, quindi, che ha tratto in inganno anche noi, dato che, per alcune situazioni tattiche, abbiamo addossato la colpa anche a lui. Ma ormai, visto il quadro generale, parlare di errori tattici sarebbe ridicolo perchè i problemi, sono ben altri.
Inutile chiudere la rubrica invocando speranze, fortune e provvidenze, tanto l’abbiamo capito, siamo padroni, ma ora prigionieri, del nostro destino. Vi lasciamo con un video evocativo, un richiamo ai valori dello sport ed al coraggio di un uomo per raggiungere l’obiettivo sognato tutta una vita (la storia di Derek Redmond, del suo infortunio e del padre che lo accompagna al traguardo perchè quella gara andava terminata).
Good luck Matera and see you soon…
Lascia un commento