Lasciando spazio alla fantasia, potremmo sintetizzare in un’immagine quanto ci ha regalato la partita disputata in un anonimo e cocente mercoledì settembrino al Luigi Razza di Vibo Valentia: nel “Concetto spaziale, Attesa” di Lucio Fontana, uno squarcio verticale sulla tela rompe la monocromia e la monotonia del dipinto simboleggiando, positivamente, l’apertura verso una nuova dimensione.
Lo squarcio nella partita, è stato il regalo fatto ai suoi tifosi da Capitan Iannini che proietta i biancazzurri nella dimensione più alta della Terza Divisione, quella occupata dalle concorrenti dirette alla vittoria finale. Modulo ridisegnato da Auteri che sulla carta schiera un camaleontico 4-3-3 , con l’inserimento del terzo centrale (Iannini) in mediana, rinunciando ad un acciaccato Casoli e con Giovannone Di Lorenzo comunque esterno puro alto.
Inesistente il gioco nella prima frazione, inesistente l’avversario, inesistente in generale il concetto di spettacolo (su cui incide pesantemente un terreno di gioco arido come il deserto del Gobi). Unica sortita, quella di Armellino che con un poderoso inserimento serve un assist al bacio per il destro di Re Saveriano che cicca clamorosamente.
Nella prima frazione registriamo, comunque, due limiti tattici ancora non sanati dal tecnico: causa assenza di Casoli (a cui manca un’alternativa all’altezza), la fascia sinistra ha presentato un clamoroso buco di 50mt fra Carretta e Mattera, cosa che ha sbilanciato il gioco della squadra solo sulla destra; la posizione in campo di Strambelli non collima con le sue caratteristiche di regista centrale. Se il ragazzo non riuscirà ad adattarsi alle esigenze del mister, cambieranno probabilmente i gradi dei titolari.
Le correzioni sono arrivate nella ripresa: fuori Carretta e Strambelli, dentro le fasce veloci brasiliane Louzada (a sinistra) e Sartore (a destra), con l’inversione a centrocampo fra Armellino e Iannini che è andato a posizionarsi sul centro-destra. La rete nasce proprio da un’iniziativa del brillantissimo Sartore, finora sempre positivo nelle sue fugaci apparizioni, bravo nel dribbling secco e sulla corsa, dal movimento preferito dal Capitano, l’incursione in area con zampata sotto l’incrocio.
Il gioco è iniziato a decollare almeno sotto il profilo delle sortite e della pericolosità. Spazio finale, infine, per un inedito 3-5-2 (fuori Infantino per Meola esterno sinistro, con i brasiliani spostati a fare, male, i falsi “nueve”), esperimento non riuscito dato che la squadra si è abbassata di almeno venti metri non riuscendo nemmeno più a ripartire. All’89 abbiamo rischiato di ridipingere la giornata di nero, visto il tiro a giro finito di poco fuori (dov’era Di Lorenzo?).
BOTTOM LINE: vinta questa partitaccia, domenica ci attende un avversario di blasone, il Catania, ancora da decifrare in quanto a velleità di promozione e forza reale. Il passo è già alto, Foggia e Lecce stanno già spezzando il gruppone dopo le quattro vittorie consecutive ed anche se il campionato è lungo, guai a perderli di vista.
Good luck Matera and see you soon..
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