La domanda che ci assilla nell’ultimo periodo è sempre la stessa (cosa ci sta succedendo?), così come è sempre la stessa, la risposta: stiamo vivendo in una dimensione parallela, uno spazio-tempo infausto e tragico che si è maledettamente intersecato nel multiverso dei mondi paralleli ed il nostro universo, ora, è quello dell’oscurità che accieca la mente.
28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi era il tempo rimanente alla fine del mondo per lo schizofrenico Donnie Darko, ritrovatosi a vivere un universo di incredibili coincidenze attraverso le rivelazioni dei wormhole, quelle scorciatoie spazio-temporali che spiegavano il passato attraverso il presente.
Per Don Tano, i wormhole stanno svelando la crudeltà delle premonizioni dicembrine (infortuni numerosi ed indefiniti, giocatori misteriosamente spariti, nuovi uomini dal valore oscuro) ed il suo universo resta, al momento, buio e profondo.
Dov’è la porta della cantina? Dove si cela la via d’uscita? Qual è il warmhole da imboccare?
Questa è la vera difficoltà del momento: capire cosa fare, facendolo nel più breve tempo possibile.
I 6 punti ottenuti su 9 a Gennaio, restano la miglior cosa di questa bruttissima ripartenza nel nuovo anno. La squadra sembra maledettamente spenta, maldestra immagine di quanto visto sinora, imbruttita ed imprigionata dalla sua stessa identità di 3-4-3, modulo assolutamente insostenibile in partite come quella di Catania. Se il richiamo di preparazione sembra essere la causa principale di questo inabissamento di immagine di squadra tosta, restiamo perplessi sulla scelta tattica del mister.
Tutte le difficoltà sono nate nella mediana del campo, massacrata letteralmente, sia dal punto di vista fisico sia tecnico, per tutta la gara. E quando non gira quel reparto, non c’è squadra, blasonata o meno, che possa portare un risultato soddisfacente a casa. Perchè insistere novanta minuti con due soli centrali? Perchè non correggere il modulo a partita in corso inserendo l’affidabilissimo Salandria (o perchè no De Rose) che avrebbero garantito più ossigeno agli imballati Iannini ed Armellino? Con una squadra spuntata, alla fine, abbiamo battuto, probabilmente, il record europeo di possesso palla lontano dalla porta avversaria: sessanta (60!!!!) percento di possesso palla con Pisseri intravisto solo a fine partita per lo scambio di maglia. Un’assurdità, la cui comprensione non può passare da una cattedra di Coverciano bensì da un tomo di psicoanalisi.
All’inadeguatezza del modulo, si è aggiunta la mollezza di approccio alla gara di alcuni uomini: brutto addossare la colpa ai singoli, pertanto non faremo nomi e cognomi, ma il palcoscenico di un grande stadio come il Cibali contro un avversario fortissimo, doveva rappresentare per molti l’occasione della vita, soprattutto perchè, orgogliosamente e meritatamente da primi in classifica.
L’esame salto di qualità, è stato mestamente fallito (senza nemmeno provarci). Unica, ma veramente unica, citazione, deve essere fatta ad un mai domo Geppetto Mattera: la sua “cazzimma” deve essere la sorgente a cui la squadra, ora, deve andare ad approvvigionarsi per ritrovare benefici mentali ed atletici (visto che è l’unico a cui, il richiamo di preparazione, non ha lasciato strascichi).
Restiamo, comunque, iperfiduciosi. Il wormhole apparirà prestissimo e ritroveremo l’universo smarrito.
“And i find it kind of funny
i find it kind of sad
the dreams in which i’m dying
are the best i’ve ever had
i find it hard to tell you
‘cause i find it hard to take
when people run in circles
it’s a very very
mad world
mad world
enlarged in your world
mad world”
(E la trovo tipo una cosa divertente
E la trovo tipo una cosa triste
I sogni nei quali sto morendo
Sono i migliori che io abbia mai fatto
E trovo difficile dirtelo,
perchè trovo difficile sopportarlo
quando le persone corrono in tondo
è proprio
un mondo pazzo
mondo pazzo
mondo pazzo
mondo pazzo
Allarga i tuoi orizzonti
Mondo pazzo)
Good luck Matera and see you soon..
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