Partiamo con i titoli di coda: il “partidazo” della domenica, il primo duello fra due squadroni con chiari ed ambiziosi obiettivi di salto in cadetteria, si è chiuso con un imprevedibile “empate”, vista anche l’incredibile escalation di eventi che hanno disegnato la X finale.
Già, proprio così, ma chi poteva prevederlo, visto l’andamento del match? Un’ora di dominio totale da parte dei ragazzi di Don Tano da Floridia, gli infortuni del muro Mattera e di Re Saveriano che sconvolgono gli automatismi dei cambi previsti, il calo nell’ultima parte, l’incrocio dei pali del quasi 2-0 ed il goal preso che non t’aspetti, la partita scelleratamente accorciata quando si era in superiorità numerica ed alla fine tutti infelici e scontenti per una vittoria di sacrificio assaporata per l’intera partita e poi sfumata.
Una partita a scacchi disegnata con l’inchiostro di Maurits Cornelis Escher, piani tattici reali, ma modificati da prospettive impossibili (il doppio infortunio, il modulo settato al momento, la sfera che colpisce come un pugno Bifulco, due legni che chiudono il varco della vittoria). Un labirinto tattico, molto/poco relativo.
Auteri ha riconfermato il suo camaleontico 3-5-2 di Francavilla, consolidando, quindi, il reparto di mezzo per uno stupendo duello centrale 3 contro 3 (De Rose, Armellino e Iannini vs. Vacca, Gerbo, Agnelli). Soluzione meno ardita, ma non meno efficace.
E’ servito quasi un tempo per aprire la partita, complice un Foggia che provava a ripartire di rimessa senza sganciare i terzini Angelo e Rubin, con 7 uomini bassi ed un tridente isolatissimo. Al contrario i biancazzurri hanno imposto una manovra corale e con la solita altissima intensità, rinunciando ad inutili minutaggi di possesso palla e puntando tutto sulla corsa e sullo sfondamento laterale. La zampata è arrivata da un giocatore che sta sfruttando al meglio la lezione tattica auteriana sul posizionamento in campo ed inserimento davanti: Marco Armellino, addirittura capocannoniere in questo momento, centrocampista completo finalmente per personalità, tecnica (ha segnato in tre modi differenti) e livello atletico.
Perso Re Saveriano, il modulo è stato adattato al 3-4-1-2 con Capitan Iannini a fare da pendolo sull’asse centrale tra Negro spostato a destra ed un vivacissimo Adriano Louzada, vera sorpresa della domenica, dato che ha annientato sulla sinistra il malcapitato connazionale Angelo. E’ stata la mossa azzeccata del mister, la mossa che poteva portare i tre punti: su una delle ripartenze letali del brasiliano (ne abbiamo contate almeno quattro in venti minuti), con un solo foggiano a difendere, lo stanchissimo Iannini ha clamorosamente fallito l’occasione per chiudere la partita.
In quella fase, forse anche emotivamente, la squadra è calata abbassandosi troppo, ha smesso di pressare i palleggiatori foggiani tanto che il tiro di Agnelli, da trenta metri, è stato effettuato senza uomini addosso e con la linea della difesa schierata, ma non reattiva a bloccare il taglio di Mazzeo. Peccato, un pizzico di concentrazione in più in quel frangente e si sarebbe portato la vittoria a casa. Il sacrificio davanti di Iannini ha sicuramente indebolito la mediana, ma ciò che non ci è piaciuto è stata l’involuzione del lavoro dei due esterni nell’ultima mezz’ora. Di Lorenzo, in particolare, va riallineato al suo vigore tecnico-tattico (è mancato davanti e nella fase finale della partita ha concesso troppi metri all’anonimo Rubin).
BOTTOM LINE: il calendario delle prossime giornate potrebbe colmare questo piccolo gap di classifica che ci vede, ora, al quarto posto. La prolungata assenza di Infantino ridisegnerà la formazione titolare a favore di un tridente meno fisico che avrà il gravoso compito di far salire il centrocampo senza le sportellate del centravanti. Crediamo sarà necessario aumentare la fase di possesso palla e sfruttare ancor di più gli esterni bassi, soprattutto davanti, cosa che non dovrebbe risultare difficile con avversarie di basso livello tecnico. Il passo da tenere fino a dicembre va mantenuto alto, senza guardarsi troppo allo specchio.
Good luck Matera and see you soon…
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